DIFFIDA AD ADEMPIERE E RISOLUZIONE DEL
CONTRATTO.
Traccia parere.
Sempronio e Mevio, rispettivamente promittente
venditore e promissario acquirente, stipulavano un contratto preliminare di
compravendita di un immobile sito in Roma. Nel preliminare Sempronio si
obbligava ad alienare l’immobile libero da ipoteche e gravami. Prima della
stipula del definitivo, fissata da lì a un mese, Mevio riscontrava da una
visura immobiliare la presenza sul bene di un’ipoteca non comunicatagli da
Sempronio. In virtù di ciò, invitava Sempronio ad liberare l’immobile
dall’ipoteca prima della stipula del definitivo. Sempronio, invece di
cancellare l’ipoteca, inviava a Mevio con lettera raccomandata A/R una diffida
ex art. 1454 c.c., assegnandogli il termine di 15 giorni per stipulare dinanzi
ad un notaio il contratto definitivo, pena la risoluzione di diritto del
contratto preliminare.
Mevio si rivolge al vostro studio legale per
conoscere le conseguenze di un’eventuale domanda giudiziale rivolta nei suoi
confronti da Sempronio.
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